Nome di battaglia ACCIAIO, anni 24
Nasce a Villa D’Almè da famiglia impiegatizia il 6 Ottobre 1921. Aveva prestato servizio militare presso l’8 Reggimento Autieri di Bologna come Sergente. Militante del P.C.I. Nel 1944 entra a far parte del Nucleo di Resistenza.
Dopo l’8 settembre Iginio sostituì il padre , morto nel frattempo, al Linificio e Canapificio di Vimercate in qualità di capo officina in quanto diplomato. A lui fu affidato il comando e con il suo ingresso si costituì ufficialmente il 1° distaccamento della 103° Brigata Garibaldi S.A.P. “Vincenzo Gabellini “
Il 29 Dicembre 1944 coordina il secondo attacco notturno al campo di aviazione di Arcore. Attacco che purtroppo si concludeva in modo tragico. Il mitra del comandante si inceppa e i fascisti gli sono addosso, Iginio, colpito mortalmente cade sul campo.
La sua salma sarà traslata presso il Cimitero di Vimercate il 13 Maggio 1945.
La firma della resa incondizionata della Germania avvenne l’8 Maggio 1945. Terminò in tal modo la seconda guerra mondiale. Il 13 Maggio 1945, con una cerimonia solenne, avvenne la traslazione delle salme dei partigiani vimercatesi dal cimitero di Arcore a quello di Vimercate.
Il corteo, aperto dalle forze partigiane, coi feretri portati a spalla, dopo la benedizione impartita nell’abitato di Oreno, giunse in S. Stefano per le esequie. La folla numerosa e commossa partecipò al rito ed accompagnò all’estrema dimora gli eroi della libertà. Prima che le bare fossero definitivamente calate nelle fosse, Don Enrico Assi pronunciò un’orazione funebre nella quale ricordava le figure dei giovani immolatisi per la libertà.
Le foto seguenti sono gentilmente concesse da Imelda Rota , sorella di Iginio.