
Pubblichiamo una riflessione dello storico Eric Gobetti in merito ai fatti di alcuni giorni fa a Basovizza.
Per chi fosse interessato ricordiamo l’ evento che si terrà a Milano presso la Casa della Memoria il 10 febbraio.
“Girano in queste ore reazioni isteriche alla scritta davanti alla foiba di Basovizza. Si parla di “inqualificabile atto vandalico”, addirittura di “oltraggio alla nazione”! Io non credo sia questo il modo migliore per protestare contro la strumentalizzazione politica della vicenda delle foibe. Ma sarebbe anche il caso di ricordare che si tratta di una scritta cancellabile (e infatti cancellata) in pochi minuti. Una scritta peraltro che inneggia al movimento partigiano jugoslavo, che certo è colpevole di quello specifico atto di violenza, ma è anche uno degli eserciti che hanno liberato l’Europa dal nazismo. Non può essere considerato come l’equivalente di una svastica alla Risiera, tanto per capirci, né degli atti vandalici di vero danneggiamento di monumenti antifascisti, come per esempio è accaduto più volte alla stele, sempre a Basovizza, che ricorda i quattro giovani jugoslavi fucilati dai fascisti nel 1930. Infine un dubbio: la scritta contiene un errore ortografico. O meglio, la frase può essere giusta, ma non corrisponde allo slogan più conosciuto. Sarebbe come se una presunta scritta fascista suonasse: “crediamo, obbediamo, combattiamo” – corretto, ma improbabile. A me pare chiaro che quella scritta non sia stata fatta da attivisti sloveni, che conoscono a memoria quello slogan. È davvero tanto improbabile immaginare un gesto provocatorio per suscitare quest’isteria mediatica e politica, fatto ad arte da qualche italianissimo “patriota” nel giorno della visita di Mattarella a Gorizia (città che, ricordiamolo, si è di recente rifiutata di togliere la cittadinanza onoraria a Mussolini) e a poche ore dal Giorno del Ricordo? “